

CASHMERE: DA DOVE ARRIVA E PERCHÉ È COSÌ COSTOSO?
Eccoci, oggi siamo orgogliosi di darvi il benvenuto in questa nuova sezione del sito web. Qui pubblicheremo approfondimenti e guide, contenuti utili a farvi familiarizzare con le materie prime che utilizziamo ed i processi produttivi su cui ci basiamo.
Menchi è molto più di una filatura di lana nata 60 anni fa nel cuore del distretto tessile di Prato. Negli ultimi decenni, lavorando dietro le quinte, abbiamo contribuito allo sviluppo di molti marchi italiani di abbigliamento, fornendo loro tessuti per capispalla di alta qualità. Nel nostro piccolo, abbiamo avuto un ruolo importante nell’industria della moda. Ce lo conferma il fatto che, anno dopo anno, aziende e buyer da tutto il mondo tornano a visitarci per visionare le nostre nuove collezioni, ordinare forniture per iniziare a progettare i loro nuovi cappotti.
Apriamo questa sezione con una delle fibre naturali più nobili – il cashmere. Il nostro obiettivo è quello di creare piccole e utili approfondimenti. Articolo dopo articolo, ci concentreremo sull’intero ciclo produttivo del cashmere, in modo che i nostri clienti possano comprendere a fondo qual è la qualità che sta dietro ai nostri tessuti.
Dopo la lettura, sentitevi liberi di farci domande o darci consigli sui prossimi argomenti da sviluppare.
Saremo lieti di rispondere a qualsiasi dubbio.
Che cos’è il cashmere?
Il cashmere è un tessuto pregiato e molto ricercato, noto per la sua notevole morbidezza, il suo calore e l’incredibile durata nel tempo. Si tratta di una fibra che viene ottenuta dal morbido vello del sotto pancia delle capre, non delle pecore, come molti potrebbero pensare.
C’è inoltre un aspetto importante da considerare: la lana di cashmere non può essere prodotta ovunque nel mondo. Il cashmere proviene da una zona precisa – ecco uno dei motivi per cui parliamo di una fibra di lusso. Poi ci sono altri fattori che rendono questa fibra naturale una delle più costose. Le difficoltà nell’allevamento, la bassa produzione di lana per singola capra, il difficile processo di pettinatura del sotto pancia.
Allevamento della capra Cashmere (Capra Hircus)
Per ottenere questa incredibile fibra viene utilizzato il sottovello di una specifica capra originarie del Kashmir, una regione situata tra l’Himalaya, l’India e il Pakistan. La Capra Hircus, che discende dalla Capra Aegagrus. Una specie di capra originaria dell’Asia centrale e diffusasi poi in tutto il mondo, adattata a vivere in grandi gruppi. Il suo habitat sono le regioni montuose e fredde dell’Asia, come l’Himalaya e il deserto del Gobi. Se le togliamo il clima rigido e freddo, l’aria fine e le erbe selvatiche, il prodotto finale ottenuto dalla pettinatura del suo pelo non è lo stesso.
Oggi la maggior parte della lana di cashmere proviene dalla Cina, dalla Mongolia, dall’Iran e da altri paesi montuosi e regioni fredde del mondo. Si tratta di un tipo di allevamento difficile. Questa capra ama l’aria fresca delle alte montagne e si nutre delle erbe selvatiche che trova sui sentieri più ripidi. Si tratta di un allevamento che sfrutta quei terreni poveri e difficili, d’altura, dove comunque l’agricoltura o l’allevamento tradizionale non sarebbero possibili. D’altra parte, c’è da considerare che da una singola capra si ottiene solo una piccola quantità di fibra tessile, ed è per questo che è necessario avere molte capre per produrre quantità sufficienti di fibra grezza da vendere.
Le capre femmine partoriscono uno o due cuccioli dopo una gravidanza di 5 mesi. I cuccioli bevono latte fino a 3 mesi prima di cominciare a cercare il cibo da soli.
Come si ricava il Cashmere dalle Capre
- La fibra viene raccolta durante la stagione di muta primaverile.
- Le capre vengono pettinate per rimuovere la morbida peluria che ha ricoperto lo stomaco durante i rigidi mesi invernali.
- A questo punto comincia la cernita: la parte più esterna e ruvida viene separata dal pregiato vello fine del sottopancia.
- Questa parte del processo, che avviene esclusivamente a mano, è importantissima. Rimuovendo tutti i peli protettivi – quelli più lunghi, più grossolani, dritti e privi di arricciatura, in genere neri o bianchi.
Ma d’altronde, avete mai visto una capra tosata? Le capre da cashmere non vengono rasate a zero come le pecore, ma pettinate per circa trenta minuti. Solo una piccola parte di ciò che proviene dalla pettinatura del sotto vello, fatta in maggio/giugno, è adatta alla filatura.
Le capre hanno un mantello superiore grezzo e un vello interno molto fine. Il mantello superiore protegge il pelo fine sotto, tiene al caldo le capre. Il sotto vello aiuta ad isolare il corpo nei mesi invernali freddi – proprio come il cashmere fa con noi quando ci protegge. Alla fine della primavera (e talvolta anche durante l’autunno), le capre perdono naturalmente il pelo. Le fibre ultra-fini vengono accuratamente selezionate per diventare la lana di cashmere utilizzata nei tessuti.
Perché il cashmere è così costoso?
Le difficili condizioni di allevamento non sono l’unica causa dei prezzi elevati di questa fibra naturale. Una singola capra produce circa 150-250 grammi (circa 6-7 once) di cashmere grezzo all’anno, una quantità molto piccola. Poiché la maggior parte del lavoro viene svolta manualmente, ci vuole circa una settimana per raccogliere le fibre da 100 capre. Considerando che, in media, il peso di un maglione di cachemire è di circa 300-400 grammi (circa 10-15 once), possiamo facilmente capire quali sono i costi di produzione di questi prodotti. Ci vuole la fibra di 2 capre per produrre abbastanza cashmere per fabbricare un singolo maglione.
Produzione sostenibile di fibre
Il cashmere è sostenibile? A differenza delle fibre sintetiche, il cashmere è un materiale sostenibile di per sé – è biodegradabile e rinnovabile. L’allevamento delle capre potrebbe anche essere relativamente sostenibile, poiché non richiede l’uso di pesticidi o fertilizzanti per la crescita. Tuttavia, in alcuni casi, la produzione di cashmere può avere un impatto negativo sull’ambiente.
Negli ultimi anni la popolazione di capre da cashmere è cresciuta a causa della domanda crescente di fibra in tutto il mondo. La Cina e altri paesi hanno milioni di capre da cashmere. Grandi mandrie possono portare ad un impoverimento dei pascoli e alla mancanza di nutrienti specifici che sono necessari per quella fibra eccellente, usata per realizzare i vestiti più raffinati. La densità e le dimensioni degli insediamenti di allevamento sono davvero importanti. Quando ci sono troppe capre, il rischio è il lento impoverimento delle praterie in altura a tutto vantaggio dello sviluppo delle aree desertiche.
La produzione sostenibile di cashmere è dunque una questione importante.
Come ottenere il tessuto
Le capre vengono tosate a mano e la fibra viene quindi passata attraverso una prima selezione (sgrossatura) per rimuovere eventuali impurità. Le fasi successive nella lavorazione della lana di cashmere includono tipicamente il lavaggio, la cernita, la cardatura, la filatura, la tintura e la produzione tessile.
- La cernita (de-hairing) comporta la rimozione dei peli protettivi più lunghi e spessi dalle fibre dal sottovello più fine.
- Il processo di lavaggio rimuove ogni traccia di sporco, grasso o altre impurità dalle fibre.
- La cardatura è il processo di allineamento delle fibre per prepararle alla filatura. Separare e raddrizzare le fibre le rende più facili da filare.
- La filatura della fibra in filato con l’ausilio di un filatoio o di altre attrezzature è una fase cruciale della produzione presso il Lanificio Menchi.
- La Tintura: il filato può essere tinto in una varietà di colori utilizzando coloranti naturali o sintetici.
- Finissaggio: il finissaggio a umido prevede l’uso di sostanze chimiche. Il finissaggio a secco utilizza processi fisici (pressione, frizione, temperatura).
- I tessuti di cashmere sono ora venduti a metro ai produttori.
Menchi: produttori tradizionali di tessuti di cashmere in Italia
Una volta giunti all’ultimo punto, il filato viene venduto ai produttori di abbigliamento per essere tinto, lavorato a maglia o tessuto in vari prodotti come maglioni, sciarpe, cappelli, guanti, scialli, scaldamuscoli, scaldaorecchie, calzini, gonne, abiti, pantofole, gilet, vestiti per bambini e molto altro.
Il Lanificio Menchi di Prato è specializzato nella produzione di tessuti per cappotti e altri tipi di capispalla.
Continuate a seguirci. Qui troveremo altri approfondimenti relativi agli usi e alle proprietà del cashmere, così come delle altre fibre naturali che lavoriamo.
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