Cashmere

Una calda morbidezza

Il cashmere suscita da sempre un fascino senza eguali poiché unisce gusto e stile a morbidezza e calore. Soffice, elastico e resistente all’usura, ha la capacità di proteggere dal caldo e dal freddo ed ha alte proprietà traspiranti.

Questa fibra di alto pregio è ricavata dal vello della capra Hircus che, originaria delle regioni montuose dell’Asia, oggi viene allevata principalmente in Cina, Afghanistan, Mongolia, ed Iran.

Per difendersi dal clima rigido, la capra Hircus sviluppa un doppio manto: uno strato superficiale più lungo e ruvido composto da peli grossolani, e il duvet, a contatto con la pelle, più morbido e fine, da cui si ricava il cashmere. Le temperature rigide che contraddistinguono il clima della Mongolia favoriscono la crescita del sottomanto: è qui che si ricava il cashmere più pregiato al mondo.

La consistenza della materia prima varia a seconda dell’età: più la capra è giovane, maggiore è la sua finezza. E’ per questo motivo che il baby cashmere, il duvet delle capre giovani, è considerato il cashmere più prezioso. Il pregio della materia prima viene stabilito anche il base al colore: più chiara e brillante è la fibra, maggiore sarà il suo valore.

Selezioniamo questa fibra dal tocco caldo e morbido da allevamenti provenienti dalla Cina e Mongolia, così da assicurarci una qualità senza eguali della materia prima nel pieno rispetto degli standard etici e ambientali.

La storia e l’origine del cashmere

Seduttore di mercanti, aristocratici, sovrani dell’oriente e dell’occidente, il cashmere è oggi particolarmente apprezzato nel settore della moda per la sua versatilità.
L’utilizzo di questa preziosa materia prima ha origini antichissime: già i nobili romani amavano indossare scialli di cashmere come simbolo di un elevato status sociale. Verso la fine del XIII secolo Marco Polo, di ritorno dai suoi viaggi in Oriente, raccontava delle proprietà straordinarie, della bellezza e morbidezza dei velli pregiati indossati dai Turcomanni e Tartari.

I capi di cashmere erano inizialmente riservati ai soli sovrani orientali. Nel 1400, il sultano del Kashmir fu il primo a promuovere l’ingresso della lussuosa fibra a corte facendosi realizzare pregiatissime Pashmina, capi di ineguagliabile leggerezza. Successivamente, queste preziose stole uscirono dall’ esclusività delle corti per entrare a far parte della vita delle classi più abbienti.

Nel XIX secolo questa fibra si diffuse in Europa diventando una vera e propria moda grazie alla moglie di Napoleone e alla Regina Vittoria, incantate dalla morbidezza unica del tessuto. Pur avendo oltrepassato tempi e confini, il cashmere riflette ancora oggi le più antiche tradizioni manifatturiere che legano mondo orientale e occidentale.

Tecniche di lavorazione

La raccolta della lana di cashmere avviene durante la muta primaverile della capra: da una singola capra Hircus si riescono a ricavare mediamente 150-200 grammi di duvet, quantità molto ridotta che determina l’elevato prezzo di questa materia preziosa. La tecnica maggiormente diffusa è quella della pettinatura del vello che viene separato dalla radice con un apposito pettine ad uncino così da ricavare la parte più pregiata del pelo. Questo procedimento è innocuo per l’animale e viene ripetuto due volte a distanza di 3 o 4 settimane.

Una volta raccolta, la fibra viene separata dalle impurità prima manualmente e poi attraverso lavaggi in modo da ottenere un colore omogeneo. Dopo l’asciugatura, il cashmere è pronto per essere sottoposto a processi di filatura, tessitura e rifinizione, dando vita ad un tessuto morbido e di qualità.

Cashmere sostenibile

Per la creazione di un singolo maglione di cashmere sono necessarie almeno 4 capre Hircus mentre basta una singola pecora per ottenere cinque maglioni di lana. Questo è il motivo per cui il cashmere è stato da sempre riservato a poche maison del lusso.

Oggi la domanda è aumentata in modo esponenziale: per questo motivo l’industria tessile si impegna sempre più nella produzione di tessuti con un’attenzione maggiore alla sostenibilità, utilizzando cashmere rigenerato. Menchi, che già utilizzava articoli rigenerati, ha deciso di certificare il tessuto di cashmere riciclato con la camera di commercio di Prato ottenendo così il marchio cardato recycled.

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